# nutrimento reciproco (Caterina Palmucci)
# secchi d'acqua (Alessandro Lucci)
# bagaglio invisibile (Anna Lisa Cantelmi)
# a vele spiegate (Luce Prola)

 

 

 

 

 

 

# teatro d'azione

 

di giorgio degasperi

 

 

Così senza tanti giri di parole vi chiediamo un impegno diretto, un'AZIONE, per le attività di Zeroteatro. Con questo il più è detto anche se manca il ragionamento su cui si fonda l'essere giunti ad una richiesta tanto diretta.

Certo in questo marasma elettronico di gente che chiede, offre, propone... è difficile credere in una via tanto indiretta come una lettera (una mail) per rivolgermi a voi, comunque mi prendo il tempo per scrivervi e provo a sintetizzare quello che sto e stiamo pensando, nell'intento di sottopormi/vi una questione cruciale:

"si può immaginare un sostegno diretto da parte di quel mondo, cui pensiamo di appartenere, che condivide il fatto che da dieci anni viviamo e operiamo fuori dai circuiti (teatral-culturali) e dalla logica dei finanziamenti pubblici così come quelli degli sponsor privati?"

Partiamo però dal principio. Cercando un titolo per questa lettera, alla fine mi sono detto esageriamo, ed eccolo: "Un'arte per tutti ovvero un teatro d'azione".

Si, questo è il motivo per cui ci rivolgiamo a voi. Per poter dire sempre "sì", anche in tutte le occasioni in cui incontriamo delle situazioni che non hanno come oggetto primario l'organizzazione di spettacoli. Penso qui alla gente nei quartieri,   alle piccole scuole, alle famiglie, agli orfanotrofi, ai centri sociali auto-gestiti, ai parchi naturali, alle comunità montane, che spesso non riescono a trovare il giusto canale per sostenere un nostro intervento.

Per quello che ci riguarda noi abbiamo già iniziato da anni a non considerare il denaro l'unico mezzo per poter incontrarsi su un piano creativo, così accanto al tradizionale cachet, ormai e spesso, ci troviamo a praticare forme di baratto o scambio. Ma non per questo abbiamo rinunciato ad essere un gruppo indipendente, soprattutto nel modello produttivo, cioè non cerchiamo noi direttamente i finanziamenti quanto piuttosto lavoriamo molto con i nostri committenti, per trovare insieme tutte le forme possibili di sostegno reciproco.

Sarei però parziale se non mi/vi dicessi che là dove è strutturale (e a volte anche obbligatorio) lavoriamo secondo i normali termini contrattuali del teatro. E dunque siamo beneficiari di finanziamenti indiretti, e questo vale soprattutto per gli enti pubblici.

Allora che cambia? Solo che fino ad ora questo nostro percorso è stato molto intimo, condiviso da pochi ed ecco perché, in fondo, ci rivolgiamo a voi, con il puro intento di informarvi di questa ulteriore presa di posizione: un'arte per tutti. Perché possiate sapere che da oggi saremo sempre presenti la dove ci verrà chiesto, ogni volta con il desiderio di trovare il giusto equilibrio e la forma adeguata nello scambio creativo.

Forse questa è un'occasione per essere parte di questo progetto e diventare dei nostri azionisti, così abbiamo cercato di trovare più modi possibili e immaginabili, affinché questo sia realizzabile, una popolarazione, sperando solo che non appaia venale ma piuttosto arterioso...

 

# nutrimento reciproco (Caterina Palmucci)
# secchi d'acqua (Alessandro Lucci)
# bagaglio invisibile (Anna Lisa Cantelmi)
# a vele spiegate (Luce Prola)